
I giorni lunghissimi della nostra infanzia - la nostra recensione
Una timida e taciturna ragazza finlandese sale sul leggendario treno della Transiberiana da Mosca a Ulan Bator in Mongolia: nel suo scompartimento deve dividere lo spazio con un violento proletario sovietico, maschilista, nazionalista e attaccato alla bottiglia di vodka. Siamo negli anni ottanta, c'è l'invasione sovietica in Afghanistan, la Grande Madre Russia è al collasso, l'impero sembra sciogliersi nella fanghiglia del disgelo: il treno attraversa villaggi divorati dal degrado e dalla taiga innevata, città chiuse di deportati e scienzati dove non si scende, in una Siberia in cui tutto sembra estremo. Due figure diametralmente opposte che non possono incontrarsi e un mosaico di umanità di un popolo fiero e disilluso, rude e e rassegnato, che vive nella perenne nostalgia del passato e nell'attesa di un futuro indefinito. La scrittrice, nel 1986, aveva fatto questo viaggio in treno e assicura "non scrivo di niente che non abbia vissuto".
prezzo di copertina: 15,00 €
di Mikael Niemi
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Il frutto della passione
Le piccole libertà
Se due che come noi
ALL’ORIZZONTE
DI PIETRA E D’OSSO
CALDO
LE API NON VEDONO IL ROSSO
DALL’ALTRA RIVA
L'albero della vergogna
Brevemente risplendiamo sulla terra
Sommersione
E LA SPOSA CHIUSE LA PORTA
Cose che si portano in viaggio
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